giovedì 10 febbraio 2011

La paura del padre «Conosco quelle rotte ora si rischia la vita»

Piano di Sorrento - Sono ore di angoscia per la famiglia Cesaro, dopo il sequestro della Savina Caylyn, la petroliera sulla quale lavora Gianmaria, giovane allievo di coperta. Nelle ultime ore, si sono intensificati i contatti con la Farnesina e con l’armatore Luigi D’Amato, patron della compagnia di navigazione della quale la Savina Caylyn fa parte. Le voci e le notizie che si susseguono incontrollate non fanno altro che accrescere la preoccupazione di Antonio, il papà di Gianmaria, che alle spalle ha quasi quarant’anni di navigazione tra navi da carico e yacht privati. «È un momento terribile: la vicenda sembra attualmente in fase di stallo, la nave è diretta verso le coste della Somalia ma non sappiamo con precisione dove e quando approderà – spiega Antonio Cesaro – Le notizie che abbiamo non sono precise, le voci che circolano sono spesso confuse e contraddittorie. Oltretutto, ci troviamo nell’assoluta impossibilità di intervenire per riportare Gianmaria a casa sano e salvo: una situazione angosciante che non auguriamo a nessuno». A mitigare la preoccupazione della famiglia Cesaro arriva l’impegno delle istituzioni, che monitorano costantemente la situazione: «Appena appresa la notizia del sequestro, la Farnesina e l’amministrazione comunale ci hanno immediatamente contattati per esprimerci la loro solidarietà. Perciò ringraziamo le istituzioni e la compagnia di navigazione, che con la loro attenzione ci confortano e ci lasciano sperare in una rapida e positiva soluzione della vicenda». Alla preoccupazione, però, si aggiunge anche la rabbia per la scarsa sicurezza della navigazione. Antonio Cesaro, che per dodici anni ha navigato a bordo di navi da carico, conosce bene le rotte che conducono in India, Malesia, Singapore e Suez. Ma mai avrebbe creduto che la navigazione in determinati tratti di mare potesse essere tanto pericolosa. Di qui l’appello: «Ho navigato per anni sulle stesse rotte che attualmente batte la Savina Caylyn, ma non ho mai rischiato la vita come mio figlio». (Ciriaco M. Viggiano il Mattino)

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