giovedì 23 dicembre 2010

Sequestrati cinquecento chili di datteri

Castellammare di Stabia - Pesca grossa della guardia costiera a Castellammare di Stabia. Al termine di un’operazione, scattata oggi all’alba, sono stati sequestrati cinquecento chili di datteri di mare: si trovavano in una vasca di un deposito privo di autorizzazioni sanitarie. Blitz coordinato dal procuratore capo della Repubblica di Torre Annunziata, Diego Marmo, e dal sostituto procuratore Stefania Di Dona. Il prodotto è stato trovato a Torre Annunziata, nella zona della basilica di Santa Maria della neve, all’interno di una grande vasca colma d’acqua posta in un locale adibito a deposito tutt'altro che sicuro dal punto di vista igienico. I gestori del locale sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Le Capitanerie di Porto ricordano che «la raccolta, detenzione e commercializzazione dei datteri di mare è penalmente sanzionata, in quanto attività di forte impatto sull’ambiente marino. Il dattero di mare impiega decine di anni per giungere al suo stato adulto e per estrarre questo prodotto ittico dalle scogliere sommerse si ricorre spesso all’utilizzo di martelli pneumatici che danneggiano irreparabilmente fauna e flora marina». Si può dunque ipotizzare che per raccogliere «una così eccezionale quantità di datteri sia stato distrutto qualche chilometro di scogliera sommersa, causando la conseguente desertificazione dei fondali marini e danneggiando l’intero habitat circostante». L’operazione di Torre Annunziata si inquadra nella più vasta attività di vigilanza pesca denominata ’Onda d’urtò, coordinata dal Comando Generale della Guardia costiera, partita lo scorso 16 dicembre e in corso su tutto il territorio «a tutela dei consumatori e dell’ambiente marino». (Il Corriere del Mezzogiorno)

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