venerdì 31 dicembre 2010

Pd, Velardi: Abbiamo cercato il leader riformista ma in Italia non c'è

D'Alema troppo pesante e vecchio. Veltroni troppo leggero e nuovista”. Così Claudio Velardi, fondatore del Riformista, intervistato dal Fatto quotidiano, và all’attacco dell’intera classe dirigente del Pd. Il "progetto politico" del 'Riformista' e' "miseramente fallito – spiega Velardi - perche' noi il leader riformista lo abbiamo cercato con la lanterna come Diogene. Ma in Italia non esiste". Secondo Velardi il Pd “oggi è l'accozzaglia dei rimasugli della Dc e del Pci”. Era più riformista il Pci del 1976”. E il giudizio su Franceschini è ancora più pungente: “mai scommesso un nichelino. È un cattocomunista! Col riformismo non c’entra nulla”. Fassino, invece, "poveraccio: e' riformista, sobrio, marchionniano. Ma a Torino temo l'effetto Rutelli". E anche sul caso Fiat Velardi si schiera “con Marchionne e con la sua battaglia per salvare l’industria in Italia” e indica nell’egemonia massimalista della Fiom il vero problema. Velardi poi racconta anche un episodio risalente al 1997 quando D’Alema al Congresso di Roma “disse le cose che sta facendo Marchionne oggi!”. “Alla fine del congresso fu circondato da una folla di sindacalisti della Cgil, ricordo Nerozzi, che lo fecero nero. Dal giorno dopo non fu più lo stesso: titubante, insicuro, incerto”. L’ex editore del Riformista nutre dubbi anche sui leader del nascente terzo polo. Di Casini "non ho ancora capito se vuole giocare a destra o a sinistra. Fini – aggiunge - mi pare che sia quasi morto con la sconfitta rovinosa del 14 dicembre. Ancora non ho capito che destra sia la sua". Il Fli, invece, è “un miscuglio di cose, un Veltroni in sedicesimo”. Infine l’intervista si conclude con una stoccata contro De Benedetti: “il peggiore di tutti. Il partito di 'Repubblica', dal 1976, ammazza i riformisti”. (spk il Velino)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bene, finalmente i vertici del PD hanno comincato a capire qual'è il vero problema! Continuino a carcate e sicuramente riusciranno ad individuare una persona (uomo o donna)non giovanissima, ma neppure troppo attempata (che non riuscirebbe a staccarsi da un sistema ormai superato)alla quale affidare le sorti dell'area democratica e riformista.Ritengo importante che si tratti di persona di spiccate capacità, ma innanzi tutto di sicura affidabilità, più semplicemente che non sia tale da farsi comprare con pochi soldi. Grazie.