sabato 27 novembre 2010

Una nuova missione per i “Promotori della Libertà”

"La missione che vi affido è quella di aiutare gli italiani a capire questo momento politico così assurdo, così contrario agli interessi del Paese e così lontano dagli interessi veri della gente". E' quanto afferma il premier, Silvio Berlusconi, in un videomessaggio ai “Promotori della Libertà”. "Il nostro - ribadisce il premier - è il governo del fare, del fare quello che la gente chiede alla politica, cioè quello di cui il Paese ha bisogno. Gli altri parlano, noi facciamo". I "Promotori", hanno l’arduo compito di diffondere sul territorio le idee del PdL. Il Cavaliere poteva chiamarli in mille altri modi. Che so, i paladini, i militanti, i difensori, i protettori, i custodi. Chissà perché li ha chiamati così, forse perchè lui vive di marketing e quindi promuove. «Paladini della libertà. Un esercito del bene contro l’esercito del male, di chi ama contro chi odia. Una forza popolare, un vero e proprio esercito di difensori della libertà, composto da uomini, donne, giovani, da italiani che si schierano e si impegnano». Ecco le parole scelte da Berlusconi quando lanciò questo nuovo gruppo. Una vera e propria chiamata alle armi. Ora che i promotori della libertà ci difendono resta solo un dubbio: chi ci difende da loro?

1 commento:

Anonimo ha detto...

i promotori della libertà di costruire case abusive, di depenalizzare il falso in bilancio, di delegittimare le istituzioni dello Stato, di ridurre a zero la libertà di informazione, di finanziare la Cepu,di sperperare soldi pubblici , di abbandonare l'immondizia a Napoli fino a che la costruzione dei termovalorizzatori sia gestita da gli amici degli amici , di distruggere la scuola pubblica, di TOgliere ai giovani LA FORZA DI CREDERE NELLE PROPRIE CAPACITà CHE NON SIANO solo BELLE GAMBE E OCCHI MIELOSI , di bloccare gli stipendi, di licenziare i precari , di spendere quattrocento mila euri per imbastire un falso premio ad una attrice bulgara amica di BER., non premiata al festival del cinema a Venezia, di intimorire una questura per liberare "una nipote di Mubarak," di delegittimare la magistratura,DI DIVIDERE L'ITALIA IN DUE . a me non possono raccontare bugie.
EVVIVA CHI VA SUI TETTI ; SULLE TORRI eSULLE GRU ! anna maria