giovedì 28 ottobre 2010

Monnezza, rivolta e senso della storia

Vico Equense - Questa è la lunga stagione della monnezza. I rifiuti dell´occidente che sprofonda, la società che declina la sua grand boeuf, che che annulla il senso della storia nelle discariche e negli inceneritoti. Nel celebrare l´apoteosi del consumo sfrenato, nell´inneggiare come invasati alla crescita del pil, quale unica salvezza economica- e nell´ abitudine facile alla soddisfazione illusoriamente illimitata delle proprie necessità, affoghiamo tutti nella monnezza, prodotta dal soddisfacimento innaturale dei nostri bisogni e istinti primordiali, gonfiati a dismisura filtrati e normalizzati nel loro raggiungimento, dal potenziamento televisivo. Terzigno e Boscoreale esplodono, improvvisamente il corto circuito, come già altrove, mette a nudo la grande mistificazione che ci è imposta dal diktat televisivo delle immagini: consumare ogni cosa fino alla nostra stessa consumazione per morte cancerosa. Siamo ormai stupidi animali d´immagine e non più animali politici. Ma la monnezza sversata fa paura, nel suo minacciare configurazioni imprevedibili, fuori da ogni controllo istituzionale e individuale, fuori dalle gabbie nevrotiche del consumo, al di là di ogni potenziamento televisivo. Il puzzo denso penetra le nostre narici, mentre il percolato è bruno, vischioso, variabile a seconda della concentrazione avvelena le falde acquifere, i terreni fertili, le piante, fino a trasformarsi in cancro e in morte. Quelle popolazioni - come altre già prima di loro - si sono improvvisamente svegliate. I movimenti bruschi, o ampi, o maestosi, spaventano e subito è scattata la repressione . Se l'azione come cominciamento corrisponde alla nascita di una coscienza consapevole, allora queste popolazioni stanno realizzando la condizione umana della loro natalità: esse stanno nascendo al politico e alla condizione umana della pluralità, cioè del vivere come distinto e unico essere tra uguali consapevoli dei loro diritti. La massiccia militarizzazione del territorio vesuviano, gli sgomberi dei presidii, gli arresti e le violente e criminali cariche poliziesche di questi giorni, persino contro anziani, donne e bambini seduti per terra, confermano ancora una volta l´inaudita tracotanza dei governanti locali e nazionali. Sono quelli della grad boeuf, la grande abbuffata, gli abbuffoni buffoni, le classi dirigenti mai sazie, meglio ancora le classi digerenti, la cui voracità oscena è ipostatizzata nelle megadiscariche dei veleni e dell´incenerimento, nella speculazione e nell´arricchimento delle lobby private e malavitose, che lucrano da decenni con l´"affaire monnezza". Il nostro compito, oggi, è quello di spiegare, pazientemente ma senza cedimenti, ad ogni giovane, ad ogni lavoratore, ad ogni disoccupato e ad ogni pensionato ad ogni donna che si è ribellata, che il capitalismo significa regressione sociale permanente, e menzogne costruite ad arte: la camorra, i provocatori esterni. Bisogna spiegare che non ci sarà altro modo d´invertire questa tendenza finché le banche e le grandi aziende saranno nelle mani della società della grand boeuf. Tutti quelli che possono farlo, sono chiamati a tendere una mano fraterna e solidale a questa gente in rivolta, spiegare loro che nessuna rivolta, per quando forte e prolungata potrà risolvere i loro problemi, se non si inverte il processo di accumulazione e consumo. I rappresentanti dell grande abbuffata continueranno a provvedere ai manganelli, ai lacrimogeni, alle manette ed a quanto vorranno utilizzare per "ristabilire l´ordine", ma non risolveranno nessuno dei problemi determinati dall´illusione del consumo illimitato. Anche questa rivolta, inevitabilmente, terminerà, ma le cause di fondo che l´hanno scatenata rimarranno se non saranno trasformati i processi di accumulazione e redistribuzione. Sulla monnezza muore il senso della storia e dei concetti, mentre la politica avvilisce la verità in menzogna. " La menzogna " - scrive Hanah Arendt "- ci è familiare fin dagli albori della storia scritta. L'abitudine a dire la verità non è mai stata annoverata fra le virtù politiche e le bugie sono sempre state considerate giustificabili negli affari politici ". (di Franco Cuomo)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

CARO FRANCO, HO VISTO CHE TI STAI IMPEGNANDO MOLTO SU TANTI PROBLEMI DELLA NOSTRA CITTA', TI VORREI DIRTI PERCHE' NON TI CANDIDI PER LE PROSSIME ELEZIONI?
SICURAMENTE PRENDERARI UN SACCO DI VOTI, COSI' METTERAI IN PRATICA TUTTO CIO' CHE STAI FACENDO.

CIAO

franco cuomo ha detto...

@ anonimo 28.10.10.14.47

Caro Anonimo,
non sono una persona adatta per amministrare e, sul sacco di voti, vorrei disilluderti, prenderei a stento quelli della mia famiglia :-). Comunque grazie della fiducia che riponi in me.

Anonimo ha detto...

PER FRANCO, PERCHE' DOVRESTI PRENDERE POCHI VOTI??

CIAO

Anonimo ha detto...

ad anonimo:
Franco ha ragione.Prenderebbe pochi voti, perchè a Vico ,come in Italia, le persone per bene ne prendono sempre pochi di voti...

Anonimo ha detto...

per anonimo del 29 ottobre 2010 02:06

in base alla tua teoria, nessuna persona per bene si può candidare a vico equense?
per fortuna è solo una teoria.

saluti

Anonimo ha detto...

Chi ritiene che questa amministrazione sia fatta da persone oneste e che non fanno manfrine mi faccia un segno!