giovedì 26 agosto 2010

Arrestato per maltrattamenti l'ex pallanuotista Franco Porzio

Il Maradona della pallanuoto nei guai per una lite in famiglia. Franco Porzio, 44 anni, imprenditore napoletano, stella del Posillipo e della nazionale italiana di waterpolo tra la metà degli anni ’80 e la fine del decennio successivo, un palmares che conta otto scudetti, una Coppa dei Campioni e l’alloro olimpico conquistato a Barcellona nel 1992, è finito in carcere con l’accusa di maltrattamenti, atti persecutori e lesioni. È stato arrestato mercoledì dalla polizia che è intervenuta dopo essere stata contattata dalla moglie dell’ex fuoriclasse. All’arrivo degli agenti la donna accusava un forte dolore all’orecchio e ha detto di essere stata colpita dal marito al volto. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il litigio sarebbe esploso mentre la donna teneva in braccio l’ultimo figlio della coppia, di soli due anni. La prontezza dei fratelli che si sono frapposti ha impedito che il fratellino potesse cadere. Nel passato, la donna - questo il suo racconto - avrebbe tentato più volte di uscire dallo stato di soggezione psicologica e dalle continue vessazioni denunciando il coniuge. La paura, il timore della reazione dello stesso, la protezione verso i figli e talvolta la vergogna le hanno impedito di proseguire. Mercoledì, mentre la vittima era barricata in camera da letto, l’ex atleta avrebbe addirittura tranciato il cavo del telefono. Soccorsa prima da un familiare, poi dalla polizia e da personale del 118, la donna è stata condotta in ospedale e medicata: i sanitari le hanno riscontrato contusioni multiple su tutto il corpo giudicate guaribili in venti giorni. Porzio, che è assistito dall’avvocato Alfonso Furgiuele, ha trascorso la notte nel carcere napoletano di Poggioreale. Domani sarà interrogato dal giudice per la convalida dell’arresto. Afferma il suo difensore: "È un episodio del tutto occasionale che riguarda la vita privata e coma tale va ridimensionato, non enfatizzato. Sono sicuro che si risolverà tutto rapidamente con un reciproco chiarimento fra le parti. Come docente di procedura penale resto perplesso sul metodo che è stato seguito dagli investigatori: non riesco a capire su quali basi sia stato disposto un arresto in flagranza". (Dario Del Porto la Repubblica)

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