mercoledì 28 luglio 2010

«Nessuno ci ha detto nulla ora temo per la sorte degli enti»

Regione Campania - «Beh, una decisione del genere era nell’aria: sapevamo che molte decisioni prese nei 46 giorni prima delle elezioni erano state già impugnate. Ma saperlo in questo modo è desolante», spiega Anna Savarese, una vita spesa a Legambiente, oltre che presidente del parco dei monti Lattari dal 2005 al 2010 e poi a quello dei monti Picentini dal febbraio scorso, che apprende la notizia della delibera dal cronista. Ora che accade? Farà ricorso contro la decisione? «Guardi non è un problema di giudizi da intraprendere quanto ragionare sulla grave situazione in cui si trovano da mesi i parchi e le riserve regionali. E’ questo che m’impensierisce e preoccupa di più». A cosa si riferisce? «Questi enti sono già da tempo spersonalizzati perché senza risorse, senza personale e in attesa della nomina dei direttori a cui spettano molti compiti delicati. I territori hanno realizzato dei progetti sui fondi Ue e aspettiamo di sapere che fine faranno. Di risorse poi, non ne parliamo: aspettiamo ancora i fondi regionali del 2009. Non è un problema di poltrone ma di gestione e nei parchi campani è sempre più difficile se non impossibile fare salvaguardia o promozione. Ovvero i compiti principali di una riserva o di un parco». Sta rappresentando una situazione grave: ne avevate parlato o discusso con la nuova giunta? «Appena si è insediata ho scritto una lettera al governatore Caldoro e agli assessori competenti Taglialatela e Romano per rappresentargli lo stato dell’arte della gestione di parchi e riserve. Chiedevo di convocare un incontro. Lettera morta, non mi è mai arrivata una risposta se non una rassicurazione dell’assessore Giovanni Romano a margine di un convegno». La procedura è stata attivata perché le vostre nomine sono state decise nel periodo preelettorale e non sarebbe stata ascolata la commissione competente, come invece prescrive la normativa. «Non è stato un blitz pre elezioni. Le nomine sono quinquennali ma poi è arrivato un articolo nella finanziaria regionale del 2008 in cui la durata del mandato è diventata di tre anni nell’attesa di creare un nuovo albo per le nostre figure. Sulla commissione poi, c’è stato il silenzio assenso. Noi siamo presi da un elenco di tecnici ma è chiaro, non prendiamoci in giro, che il mandato è politico». È stata avvertita della rimozione? Una telefonata? Un telegramma? «No. Nessuno ci ha informati: una cosa molto grave». Farà ricorso? «Vediamo ora cosa accade anche perché la delibera azzera le nomine ma ci viene chiesto di rimanere al nostro posto per l’ordinaria amministrazione. Una sorta di limbo in cui le nostre mani saranno ulteriormente legati. Vediamo cosa decidono ma soprattutto vediamo cosa vogliono fare dei parchi perché con questa delibera aumenteranno i problemi di cui le accennavo prima». Ci saranno i nuovi presidenti a lavorare. «Certo, probabilemnte saraà così, ma nel frattempo passeranno almeno tre mesi e in questo lasso di tempo il blocco di questi enti continuerà. Questo mi preoccupa davvero». (ad. pa. il Mattino)

Parchi e riserve naturali azzerati tutti i vertici

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente una buona notizia: Anna Savarese dopo anni di stipendi pagati dai contribuenti dovrà trovarsi un lavoro vero.
Bene Caldoro.

Anonimo ha detto...

soprattutto dopo anni senza muovere un dito sugli scempi del faito fatti da gennaro Cinque e dalla sua banda di "volontari". Cara Anna, va a zappare la terra!!!

Anonimo ha detto...

il faito vive un momento particolare, l'indifferenza delle istituzioni ha fatto sì che il viene etichettat in modo negativo, anche quando i fatti avvengono altrove, vedi piantagioni, vedi scempi come scrive il signore prima di me, magari ci fossero stati scempi, significherebbe che qualcuno abbia fatto qualcosa. Faito è di tutti, cercate di capirlo a vico equense.