mercoledì 9 giugno 2010

Abbattiamo l’ecomostro, interrogazione dell’On. Palagiano

Vico Equense - “Sono passati più di quarant’anni, - spiega l’On. Antonio Palagiano dell’Italia dei Valori - diverse inchieste giudiziarie, denunce, feriti e un accordo che ne decretava l’abbattimento, ma tutt’oggi, l’enorme – 18mila metri cubi - scheletro di quello che sarebbe stato un hotel di cinque piani e cento stanze, è lì… immobile ed intoccabile a deturpare la meravigliosa (e protetta) costa sorrentina, tra Vico Equense e Meta di Sorrento. Ogni estate qualche giovane si avventura sulla pericolosa struttura di cemento – d’inverno meta e rifugio di tossicodipendenti. Ogni estate qualche giovane rimane vittima dell’Alimuri: i suoi solai cedono e i ragazzi precipitano sugli scogli. Sono passati quarant’anni da quando questo scheletro è stato messo in piedi, ed in quarant’anni molti sono stati i passaggi di proprietà e molti gli interessi, economici e politici, entrati in ballo. Probabilmente troppi. Al punto che anche un patto siglato nel 2007 tra l’allora Ministro per i Beni e le attività culturali Francesco Rutelli, la Regione Campania e la società proprietaria dell’immobile, e che prevedeva l’immediato abbattimento della struttura è stato disatteso. Palesemente sproporzionati i vantaggi per la società proprietaria – i costi previsti, infatti, si aggiravano intorno a 1,1 milioni di euro, ripartiti, in base all’accordo di cui sopra, in questo modo: 500.000 a carico della società proprietaria Sa.An. e 600.000 euro a carico del Ministero e della Regione e il patto prevedeva inoltre per la stessa società, la possibilità di costruire un albergo della stessa cubatura nel comune di Vico Equense e la gestione di uno stabilimento balneare localizzato nell'attuale posizione del rudere da abbattere - che hanno scatenato diverse interrogazioni parlamentari e, di fatto, bloccato il patto e la demolizione dell’Alimuri. Per questi motivi, - conclude l’esponente dipietrista - per questa pesante quanto pericolosa inerzia dello Stato Italiano e della Regione ho presentato questa mattina un’interrogazione parlamentare ai Ministri di Ambiente e Beni Culturali, per chiedere l’immediata demolizione dell’ecomostro di Alimuri. Per tutelare una ricchezza importante per il nostro Paese come la penisola sorrentina – patrimonio dell’UNESCO, per proteggere la natura e le bellezze paesaggistiche del territorio italiano e soprattutto per garantire ai cittadini l’incolumità e la sicurezza a cui hanno diritto.”

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ancora con questo Alimuri!?
L'ecomostro si trova nel Comune di Vico Equense dove le regole urbanistiche non esistono e quindi non si demolirà mai questo coso.
Addio

Anonimo ha detto...

ti ricordi quando con il tuo motoscafo scarribandavamo su e giù per i mari della pensiola sorrentina e ci fermavamo spesso davanti al così detto mostro dell'Alimuri, tuffandoci da quelle mura dove qualche volta è stato consumato pure struggenti amplessi sessuali........ e mo' lo vuoi fare abbattere, come cambia la vita. e' poi da un mutlimilardario come te!

Anonimo ha detto...

Perchè non facciamo un aprcheggio interrato anche li?

Anonimo ha detto...

Vico, città senza regole.
Scrivetelo sotto l'insegna all'ingresso del paese.

Anonimo ha detto...

Mi chiedo:
ma perchè per abbatterlo si deve poi concedere di ricostruire in un altro luogo di Vico Equense?
Strano che per i privati non si possa neanche ampliare una pensilina ( il piano regolatore ..... non prevede nulla più ) ed invece andiamo a premiare chi dell'abbuso ne fa un commercio allora chi si è fatto una casa per viverci dentro ( abusiva ) quindi non per speculazione, anche lui ha il diritto di ricostruire .... non vi sembra? Speriamo che l'abattimento sollecitato dall'Onorevole Pallagiano, non sia il preambolo alla nuova costruzione..... meditate e non fate gli struzzi tanto il peggio è sempre per noi piccolo.....

Anonimo ha detto...

chi ha il potere di farlo abbattere non fa parte del politici locali.Alimuri va abbattuto a spese della proprietaria .

Anonimo ha detto...

Vico equense, dove vince il trucco.