giovedì 27 maggio 2010

Il vicesindaco Giuseppe Guida prende le distanze dal critico gastronomico

Vico Equense - «Non so chi abbia raccontato certe sciocchezze al critico Bonilli. Ma le garantisco che non le ha sentite a Vico Equense, perché, lo dico con chiarezza, se non fosse per Castellammare la nostra cittadina, soprattutto nei mesi invernali dovrebbe chiudere». Nettissima la presa di distanza del vicesindaco di Vico Giuseppe Guida dalle affermazioni dell’ex direttore del «Gambero Rosso» Stefano Bonilli, invitato alla Festa dei ristoratori dallo chef Gennaro Esposito. Due giorni fa, Bonilli sul suo blog Paperogiallo ha rilanciato un vecchio luogo comune secondo il quale l’influenza della camorra si arresterebbe al tunnel alle porte di Vico, dove inizierebbe una sorta di zona franca. A Bonilli ha già risposto ieri il sindaco stabiese Luigi Bobbio che, pur non negando la presenza della malavita nella Città delle Acque, ha rifiutato la logica delle «condanne inappellabili» e ha chiesto al critico di scusarsi. Ma quest’ultimo ha replicato, sempre attraverso il blog che «non riteneva di dover chiedere scusa». Su Paperogiallo, sono stati molti gli interventi critici rispetto alle affermazioni dell’enogastronomo, meno le voci a difesa. A gettare acqua sul fuoco è ancora una volta il vicesindaco vicano che ribadisce «il legame profondo tra le due comunità». «Storicamente — ricorda Guida —Castellammare, con i cantieri navali e altre industrie, ha garantito lavoro a tanti cittadini di Vico. Tuttora, nonostante alcuni innegabili problemi, la città offre ancora tante opportunità. Pensi che i miei figli, ormai grandi, spesso di sera si spostano a Castellammare per trascorrere qualche ora piacevole tra il lungomare e i tanti localini che ultimamente sono stati aperti». (Gimmo Cuomo il Corriere del Mezzogiorno)

Il guru e la camorra

1 commento:

Anonimo ha detto...

effettivamente il critico dice una grande sciocchezza quando afferma che la camorra alle porte di vico si ferma