sabato 24 aprile 2010

Fiorentino: “La città non mi ha tradito”

Sorrento - «La mia città non mi ha mai voltato le spalle: nella corsa al consiglio regionale ho ottenuto un ottimo risultato in costiera sorrentina». Risultato che non gli ha permesso, comunque, di proseguire la sua avventura politica a palazzo Santa Lucia. Marco Fiorentino, sindaco di Sorrento dal 1993 al 1995 e per due mandati consecutivi nel decennio 2000-2010, rompe il silenzio che lo aveva accompagnato all’indomani della competizione che lo aveva visto candidato al Consiglio regionale per il Pdl. «Gli incalliti detrattori – sottolinea – parlano inopportunamente di tradimento dell’elettorato di Sorrento nei miei confronti. Non è così che stanno le cose. Considerando la modalità di voto, con la necessità di scrivere il cognome e il nome sulla scheda elettorale, sono molto soddisfatto del consenso accordatomi. Se si fosse votato mettendo una croce, avrei raccolto il doppio delle preferenze. Raffrontando, poi, i risultati ottenuti dai sindaci candidati al Consiglio regionale io godo di una delle percentuali più alte. Di certo, se dovessi tornare indietro non farei errori di inesperienza legata ad una tornata regionale: mi dedicherei di più a fare campagna elettorale sul mio territorio…». Fiorentino offre una chiave di lettura anche sull’esito delle elezioni comunali: «Chi parla di tradimento – prosegue l’ex primo cittadino di Sorrento – mente, sapendo di mentire. Non lo dico io, ma i fatti: la netta affermazione riportata dagli assessori uscenti della Giunta che presiedevo è la dimostrazione che l’elettorato non ha affatto giudicato male la mia amministrazione. Tutt’altro: l’ha premiata. Anche chi non è stato eletto in Consiglio comunale, è riuscito comunque ad aumentare, o addirittura a raddoppiare, le preferenze. Ovviamente questa considerazione non vuole in alcun modo sminuire gli eccezionali meriti del sindaco Cuomo, che ha condotto una campagna elettorale matura: ha mantenuto un profilo pacato, anche quando i toni iniziavano a diventare incandescenti. D’altronde, le sue qualità caratteriali e umane sono davvero uniche». E ora cosa farà Marco Fiorentino? «Ora – conclude - ho la possibilità di dedicarmi alla famiglia e alla cura degli interessi della mia azienda alberghiera. La politica? È una passione che non tradisco. Ma una delle regole della politica è anche il rispetto dei tempi. Questo è il tempo della riflessione e della pausa…». (Giuseppe Damiano il Mattino)

Nessun commento: