martedì 23 febbraio 2010

De Luca e i casalesi a corrente alternata

Enzo De Luca, sindaco di Salerno e candidato Pd a governatore della Campania, dà dei “cialtroni” a quanti (pochi) ricordano i suoi tre processi per reati gravissimi. E invita a parlare di politica perché, sostiene, se in Campania non vince lui e prevale il centrodestra, “si consegna la regione ai Casalesi”. Che strano. Tre anni fa, deputato Ds, De Luca si ribellò al suo partito che candidava a sindaco l’ex presidente della provincia, Alfonso Andria della Margherita, mai inquisito né condannato. Sfidò Andria con una lista personale, andò con lui al ballottaggio (il centrodestra arrivò terzo). E alla fine prevalse grazie ai voti di Forza Italia e An. Gliel’ha ricordato l’altro giorno il senatore del Pdl Vincenzo Nespoli (ex An, imputato per concussione): “De Luca ha già dimenticato quando, per il ballottaggio 2007, venne a chiedere i voti del centrodestra? Ha dimenticato quando incontrò i vertici regionali di An e Forza Italia? Noi finimmo per appoggiarlo, come male minore”. Chissà se già nel 2007 il centrodestra che appoggiò De Luca rappresentava il Clan dei Casalesi, o se ha cominciato subito dopo. (di Marco Travaglio da il Fatto Quotidiano)

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