martedì 26 gennaio 2010

Dal Governo ecco i fondi al parco urbano

Sorrento - Il governo stanzia un finanziamento di 180mila euro per l’istituzione del Parco urbano di interesse regionale della Regina Giovanna, al Capo di Sorrento. I fondi sono stati inseriti nell’ultima finanziaria e saranno disponibili in tre tranche. La prima, più consistente, riguarda l’esercizio 2009 e prevede l’erogazione di 120mila euro a favore del Comune di Sorrento. Nei prossimi 2 anni, invece, verranno destinati altri 60mila euro per il recupero dell’area. «Non è un supporto economico che può cambiare il volto del sito – commenta il sindaco Marco Fiorentino – ma testimonia l’interesse dello Stato verso uno degli angoli più suggestivi dal punto di vista storico-paesaggistico dell’intera Campania». All’erogazione del finanziamento da parte del governo centrale fa da contraltare il disinteresse da parte della Regione. «Non ci spieghiamo – afferma Fiorentino – perché a livello regionale non si registra la stessa sensibilità verso questa zona. L’istituzione del parco, infatti, oltre ad avere un indiscusso ritorno di immagine a livello turistico, rappresenterebbe una valida occasione di lavoro per tanti giovani». L’area dei Bagni della Regina Giovanna è stata acquistata nel 2003 dall’amministrazione comunale che ha versato 3,1 milioni di euro ai precedenti proprietari, l’ordine dei frati gesuiti. Nel 2007 è stato poi conferito incarico all’ingegnere Lucio Trifiletti per lo studio di un progetto per la riqualificazione ed il rilancio della zona. È partita così l’idea di realizzare un Parco urbano di interesse regionale a carattere archeologico-agricolo. Una scelta sostenuta dalle caratteristiche dell’area, che occupa una superficie di circa 50 ettari, oltre ad essere coltivata con le colture tipiche della penisola sorrentina, agrumeti ed oliveti, racchiude nel proprio ambito anche preziosi resti di epoca romana. Nella parte che costeggia gli scogli che affacciano sul golfo di Napoli sorgono, infatti, le rovine di una villa imperiale risalente al primo secolo dopo Cristo. «La riserva – sottolinea l’ingegnere Lucio Trifiletti - deve avere una gestione autonoma per cui si potrebbero realizzare al suo interno attività come visite guidate, vendita di prodotti tipici, spettacoli o anche matrimoni, purché il tutto avvenga nel rispetto degli equilibri eco-ambientali». Una volta istituito il Parco urbano di interesse regionale, l’amministrazione comunale potrà attingere ai fondi del Piano per lo sviluppo rurale per il rifacimento dei muretti a secco, la realizzazione di pannelli didattici, il recupero della rete sentieristica, la realizzazione di aree attrezzate per i fruitori, oltre alla possibile creazione di un centro per il recupero della fauna selvatica, l’introduzione di colture biologiche e interventi per la prevenzione degli incendi boschivi. «Tutto ciò – aggiunge il sindaco – potrà divenire realtà solo se la Regione si impegnerà concretamente concedendo i finanziamenti richiesti che si aggirano tra i 3 ed i 4 milioni di euro». Un primo passo per lo sviluppo delle potenzialità della zona è stato concretizzato con la partecipazione dell’olio prodotto dall’uliveto del Comune al Premio Sirena d’oro. (Massimiliano D'Esposito il Mattino)

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