martedì 26 gennaio 2010

Centri sociali, così riaprono le scuole dismesse

Vico Equense - Da scuole a centri sociali con annesse attrezzature sportive realizzate anche attraverso i fondi regionali del Piano sociale di zona. È questo il futuro delle dismesse scuole di Montechiaro e Ticciano chiuse a settembre tra forti polemiche, petizioni, presidio dei plessi da parte dei residenti. Ora a distanza di mesi è scoppiata la pace tra l’amministrazione comunale e gli abitanti dei centri collinari sancita da incontri in municipio e dalla partecipazione del primo cittadino ad assemblee popolari. Così è stato deciso che il ricorso presentato al consiglio di Stato, che a sua volta aveva chiesto delle perizie tecniche sulle pericolosità degli edifici evidenziata dal Comune, fosse ritirato dal comitato «Insieme per la scuola», mentre a sua volta il sindaco Gennaro Cinque ha assunto l’impegno a non far approvare in giunta i piani per il project financing riguardanti le dismesse scuole da realizzarsi con il concorso dei privati tra i quali la beauty farm prevista nel piano triennale delle opere pubbliche. L’altra sera a Montechiaro alla presenza di un centinaio di residenti la conferma del ritrovato clima di collaborazione: «I cittadini hanno in gran parte compreso che la chiusura dei plessi – ha affermato Gennaro Cinque – non è stato dettato da un capriccio dell’amministrazione ma dalla volontà di garantire ai bambini condizioni di frequenza scolastica e attrezzature più idonee. Ora vogliamo passare alla fase successiva riqualificando questi spazi secondo il volere dei residenti destinandoli a centri sociali e favorendo così lo sviluppo locale effettuato anche attraverso la pratica sportiva». Nell’incontro di Montechiaro il sindaco si è impegnato a procedere in tempi brevi agli interventi riguardanti via Calvania, mentre i cittadini hanno chiesto anche l’allargamento di alcune curve, ubicate nei pressi della chiesa di Santa Maria delle Grazie, della principale strada di accesso alla frazione collinare i cui residenti in passato avevano espresso la volontà di chiedere il passaggio del centro collinare al vicino comune di Meta a causa del suo stato di abbandono da parte delle amministrazioni vicane degli ultimi anni. Intanto, giovedì alle ore 17 nella scuola di Arola nuova importante tappa della questione della strutture scolastiche. (Umberto Celentano Il Mattino)

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