domenica 25 ottobre 2009

Primarie Pd, Castellammare al voto nonostante rischio camorra

“A Castellammare si vota, la gente perbene deve avere il segnale che qui nessuno si fa intimidire”. Sono in tanti a sostenerlo, in queste ore, nella cittadina stabiese a poche ore dalle primarie del Partito democratico, nonostante le “scoperte” degli ultimi giorni: il presunto killer del consigliere comunale Tommasino, Catello Romano, iscritto al partito e addirittura candidato alle primarie del 2006 a sostegno di colui che poi è diventato coordinatore cittadino del Pd. Insomma, Castellammare va a votare anche se il rischio di infiltrazioni o condizionamenti da parte della criminalità organizzata è sentito come molto forte. “Saremo rigorosissimi – dicono dalla sede del Pd -, anche perché quanto sta emergendo è un problema di due anni fa”. Romano si era candidato in una lista la cui area politica faceva riferimento a Massimo Paolucci, che ha lasciato la politica ufficialmente due anni fa, dimettendosi da consigliere comunale di Napoli. “Cambio vita e lascio la città” disse a chi gli chiedeva le ragioni di questa repentina svolta personale e professionale. Ma Paolucci, storico braccio destro del governatore Antonio Bassolino come assessore comunale al Traffico e poi subcommissario all'emergenza rifiuti, è tornato in campo – stando a indiscrezioni pubblicate dal VELINO – più forte di prima. Per dare una mano in Campania a Pierluigi Bersani con la sua lista “Riformisti per Bersani” nella quale i suoi punti di riferimento sono la deputata (ex nemica di Bassolino, amica di Nicolais ma poi convertitasi al veltronismo) Luisa Bossa, i consiglieri regionali Peppe Russo e Franco Casillo. Per alcuni Paolucci è addirittura il vero regista delle primarie in Campania della mozione Bersani, molto più dell'altro fedelissimo di Bassolino, Andrea Cozzolino. Vuole tornare a contare nonché a contarsi per dimostrare il suo peso nel partito, anche se dalle retrovie.

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