sabato 24 ottobre 2009

Pompei, centro di salute mentale

Scala “ no alla chiusura! I suoi pazienti non sono figli di un dio minore”

Regione Campania - “I Centri di Salute Mentali in Campania versano in uno stato di decadimento e queste condizioni relegano i pazienti, già di per sé penalizzati, all’infelice ruolo di “figli di un Dio minore”. Questo si legge nell’interrogazione che Tonino Scala, capogruppo regionale de La Sinistra, ha presentato stamattina all’Assessore regionale alla Sanità. “A malincuore bisogna constatare che è sempre difficile richiamare l’attenzione sui malati psichici. Non se preoccupa nessuno, nemmeno l’Azienda Sanitaria che dovrebbe in primo luogo tutelare la salute dei cittadini, di tutti i cittadini, e la sicurezza dei dipendenti”. Questo lo sfogo di Scala al ritorno della sua visita ispettiva all’UOSM, Unità Operativa di Salute Mentale, di Pompei, avvenuta stamani. L’ ASL NA 3 Sud, ex Napoli N. 5, ha deciso, senza nessun confronto e senza nessuna riunione preliminare con gli interessati, di trasferire organino e pazienti del Centro Salute Mentale di Pompei all’Ospedale di Torre del Greco., decisione che di fatto, ne sancisce la chiusura. “Decisione incomprensibile. – afferma Tonino Scala – In primis perché le distanze che dovrebbero coprire gli utenti sono tali che usufruire agevolmente dei servizi e delle cure sarebbe impossibile. E poi, come denuncia lo stesso Direttore sanitario di Torre del Greco, non c’è posto nel suo ospedale per ospitare sia l’organico che i pazienti. E’ innegabile che la struttura di via Scacciapensieri a Pompei versa in condizioni fatiscenti. Me ne sono potuto rendere conto di persona stamani. Locali angusti, norme di sicurezza al limite, condizioni igieniche precarie dovute proprio alla mancanza di spazio”. - Continua Scala - “E’ necessario, e non più procrastinabile, dunque trovare un’immobile idoneo, atto ad ospitare il Centro e che salvaguardi la salute dei pazienti, la stabilità e la sicurezza degli operatori. Ma queste decisioni si prendono tenendo conto di una serie di fattori: l’utenza, il comprensorio, le distanze, la disponibilità. E soprattutto non si calano dall’alto. Si sapeva che accorpare le ASL avrebbe creato qualche difficoltà, ma sicuramente non si poteva immaginare che questa operazione avrebbe potuto creare squilibri nel territorio. Alcuni si privilegiano e altri si penalizzano come succede nel comprensorio dell’ex NA 5 da quando è stata fatta la “fusione”. “La cosa che lascia di più l’amaro in bocca però, è che dovrebbe essere nel dna di chiunque si occupi di sanità pubblica, e anche privata, che la tutela della salute del paziente deve essere la priorità assoluta. – Spiega il Capogruppo - E se parliamo di pazienti che sono costretti ad affidarsi nelle mani di altri perché inconsapevoli e non autonomi, e quindi più deboli, questa priorità diventa assoluta. Invece, avviene il contrario, e questo non solo è triste ma anche amorale.” “Ho presentato oggi stesso un’interrogazione e ho scritto una lettera all’Assessore regionale alla Sanità per chiedere di bloccare il provvedimento emanato dall’ASL NA 3 Sud, nelle more in cui si trovi una soluzione più idonea. Sono convinto che l’UOSM di Pompei non debba essere chiuso, e questa decisione va difesa con i denti. Ho chiesto la convocazione di un tavolo istituzionale con le parti interessate, in modo da poter arrivare a una soluzione condivisa. Mi piacerebbe anche sapere – conclude Scala - perché la decisione di trasferire l’UOSM nella sede più vicina dell’ex Ospedale civile di Torre Annunziata è naufragata miseramente, una domanda che ho rivolto direttamente all’Assessore.” “Mi associo alla protesta dei sette Sindaci dei Comuni interessati che stanno provando con ogni mezzo a dire “no” alla chiusura del Centro di Salute Mentale. A loro non va la mia solidarietà, che reputo scontata in questi casi, a loro va il mio impegno. La mia voce si unirà alla loro e nelle istituzioni la farò sentire”.

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