venerdì 23 ottobre 2009

26 a 27...

“Non ho mai preso una lira in vita mia: io, sono una persona perbene”. Lo scrive Clemente Mastella in una nota su Facebook. “La mia moralità - continua - non può essere offuscata da nessuno. Non lascerò la politica. Già una volta ho lasciato da ministro della Giustizia, con un gesto che non ha precedenti nella storia della Repubblica. Ma una cosa tengo, da subito, a precisare. Io e la mia famiglia, abbiamo le mani pulite. Le segnalazioni? Beh, a leggere quell'elenco le avrebbero fatte tutti, nessuno escluso. Ed allora, mi sono divertito a fare un breve calcolo amici: ebbene io, l'uomo a capo di questa gigantesca cupola, avrei fatto meno segnalazioni che gli amici dell'Italia dei valori. Già, proprio così perchè, a quanto pare, ne avrei fatte 26, mentre, l'Idv, con i suoi rappresentanti, senatori e consiglieri regionali, ne avrebbe fatte 27. Di che cosa vogliamo parlare?" E proprio all´interno di Italia dei Valori scoppia un caso: il segretario regionale della Campania, Nello Formisano, (Repubblica) chiede chiarezza su questo punto. «Risultano, dagli elenchi pubblicati in relazione alla vicenda Mastella - Arpac, nomi di attuali iscritti all´Italia dei Valori, che avrebbero raccomandato persone per assunzioni - dice Formisano - A parte la verifica della vicenda e le sue connotazioni temporali da parte della magistratura, verso la quale va la totale fiducia dell´Italia dei Valori, invito le persone indicate in quell´elenco e oggi aderenti all´Italia dei Valori, a chiarire in tutte le sedi ciò che è necessario chiarire, assumendosi sino in fondo le proprie responsabilità, se ve ne fossero». Ma i raccomandati almeno funzionavano? Non tanto, a leggere le parole del dirigente Arpac Carmelo Lomazzo (Corriere della Sera) in una conversazione telefonica con un’amica intercettata dagli investigatori della guardia di Finanza. Parla di uno e dice: «’Ncoppa a dieci cose nove nun le sape fa». Di un altro: «Non viene mai». Di un altro ancora: «Sta ammalato». E di un certo Renzo T.: «È nu demente». Chiude avvilito: «Dimmi tu come posso portarla avanti ’na struttura che gestisce ciento milioni di euro co’ ’sta gente qua».

La disperazione dei tanti raccomandati “Storia più grande di noi, non ci rovinate”

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