lunedì 21 settembre 2009

L’incontro tra parlamentari sul caso Fincantieri

Di Nardo: «Senza il Governo al tavolo non si esce dalla crisi»

Castellammare di Stabia - «I parlamentari della Campania sono pronti a scendere in campo per salvaguardare Fincantieri e le imprese dell’indotto, ma è necessario che il Governo sieda con i suoi rappresentanti al tavolo di trattative con azienda, sindacati e istituzioni locali». Ad invocare l’intervento dell’esecutivo targato Berlusconi è il senatore Idv Nello Di Nardo, al termine dell’incontro tra parlamentari, europarlamentari e consiglieri regionali che si è svolto questa mattina nell’aula consiliare del municipio di Castellammare di Stabia. Una sessione di lavori che ha visto i rappresentanti istituzionali avviare un percorso comune per la salvaguardia del cantiere navale stabiese. «Affinché l’incontro di questa mattina non rimanga soltanto una passerella – sottolinea il senatore Di Nardo – occorre lavorare a tre priorità fondamentali. Al primo posto c’è la necessità di ottenere dal Governo Berlusconi provvedimenti immediati, risposte urgenti come l’attuazione di strumenti per agevolare gli armatori ad investire in nuove navi da produrre nei cantieri italiani. Quindi, bisogna lavorare in stretta sinergia con Regione Campania e Autorità Portuale di Napoli alla concretizzazione del nuovo bacino di carenaggio. Terza priorità, invece, è l’avvio di procedure ad opera della Comunità Europea affinché venga approvata la direttiva relativa all’agevolazione per la rottamazione delle navi». Tre punti cardini per il rilancio di Fincantieri, sulla cui attuazione il senatore Di Nardo esprime alcune perplessità. «Non dobbiamo illuderci – aggiunge –, la realizzazione del bacino di carenaggio e le agevolazioni per la rottamazione delle navi, se approvate, potranno diventare operative soltanto tra qualche anno, mentre il cantiere e le aziende collegate continuano a sprofondare verso uno stato di crisi irreversibile. Ecco perché il Governo ha l’obbligo di fornirci risposte immediate e concrete alle richieste di aiuto che arrivano dall’area torrese – stabiese, altrimenti rischiamo di trovarci a spasso per le strade oltre 1500 disoccupati prima di Natale». «La difficoltà maggiore in questo processo – continua – è sicuramente reperire gli aiuti economici per agevolare gli armatori a finanziare la costruzione di nuove navi. Ma è possibile cominciare a recuperarne una parte, se non l’intera somma, attraverso i fondi destinati alla cassa integrazione e agli ammortizzatori sociali in caso di fallimento dell’azienda. Una volta riavviata la costruzione di navi, infatti, tali fondi non sarebbero più necessari, garantendo lavoro per i prossimi anni, fino all’entrata in vigore della direttiva sulla rottamazione».

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