venerdì 28 agosto 2009

Bagnanti tra acqua sporca e caduta massi

Meta - Nemmeno il mare sporco ed il pericolo di vedersi recapitare sulla testa qualche pietra distaccatasi dai costoni delle falesie impediscono ai temerari bagnanti di godere di un minimo di refrigerio per sfuggire alla forte calura estiva. Poco indicato però il luogo scelto per trascorrere in compagnia una tranquilla giornata di vacanza. Ad essere presa di assalto è stata infatti ieri mattina la famigerata spiaggia del Purgatorio, tristemente nota per essere uno degli specchi di mare storicamente più inquinati della penisola sorrentina. Si tratta di fatto del punto dove sbocca la foce del rivo Lavinola che trascina a mare scarichi fognari, detriti, carcasse di animali in decomposizione ed altro provenienti dal vallone Lavinola che rappresenta il naturale confine tra i territori di Meta e Piano di Sorrento. All’interno del rivo scorrono acque inquinate provenienti dalle zone montuose di Vico Equense dove privati e piccoli caseifici scaricano materiali di risulta derivanti dalle lavorazioni e da decine di scarichi fognari abusivi e non collegati alla rete comunale. Lo scorso anno i campioni di acqua prelevati e fatti esaminare dai carabinieri dopo un periodo di indagini rivelò che le acque della spiaggia del Purgatorio erano talmente inquinate da raggiungere livelli di tossicità centinaia di volte superiori al minimo consentito. Nonostante le proteste degli ambientalisti il copione si ripete anche quest’anno in seguito a disapprovazioni che hanno lanciato l’allarme per le condizioni del mare fin dal mese di giugno scorso. Ignari dell’inquinamento marino i temerari bagnanti nuotano e si divertono anche al di sotto delle falesie a fronte mare, tutte pericolanti e contrassegnate da cartelli con l’apposizione del divieto per pericolo di caduta massi. L’assenza totale dei controlli da parte degli enti di competenza e della capitaneria di porto mette ogni giorno a rischio la salute e l’incolumità di centinaia di bagnanti per lo più costituiti da gruppi di ragazzi che dopo una giornata di divertimento fanno ritorno nello stesso luogo per party notturni. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fatemi capire... ma per l'Arpac questo mare è balneabile??