venerdì 28 agosto 2009

Alimuri, ancora tuffi dall’ecomostro

Meta - Da ecomostro da abbattere a trampolino di lancio per gare di tuffi ad alto rischio, spesso mortali, magari con alle spalle un giro di scommesse tra chi si inerpica più in alto tra le fatiscenti strutture dello scheletro dell’albergo mai costruito o del famigerato scoglio attiguo noto come “dente del diavolo”. Ancora ieri, intorno alle 13, lo spettacolo che si presentava agli occhi di tutti era chiaro e significativo: i divieti ci sono ma non vengono rispettati, nessuno li fa rispettare, a nulla è valsa la rete di protezione in mare che di fatto impedisce alle imbarcazioni di avvicinarsi ma non evita il transito terrestre attraverso scappatoie di ogni genere. Ferme le indagini della Procura della Repubblica di Torre Annunziata dopo il grave incidente che il primo luglio scorso aveva quasi ucciso Luciano Savarese, un 17enne di Meta di Sorrento che si era arrampicato sui piani pericolanti dell’ecomostro in compagnia di alcuni amici fino al momento in cui uno dei solai cedendo improvvisamente lo scaraventò di sotto da un’altezza di quindici metri. Diverse fratture a braccia e gambe ed un grave trauma al cranio costrinsero il 17enne ad un lungo periodo di ricovero presso l’ospedale Cardarelli di Napoli prima di fare ritorno a casa dove è ancora in convalescenza. Poi il colpo di scena con la magistratura che iscrive nel registro degli indagati Gennaro Cinque, sindaco di Vico Equense, territorio dove di fatto ricade la proprietà su cui sorge uno degli scempi ambientali tra i più famosi d’Italia. Dopo il volo del 17enne rimasto gravemente ferito il primo cittadino dovrà rispondere dell’accusa di omissione di atti di ufficio per presunte carenze sulla installazione della segnaletica tesa a porre sotto divieto l’area recintata circostante l’ecomostro. Ma è solo questione di giorni, poi già dalla metà di luglio l’albergo pericolante torna ad essere violato in pieno giorno, sotto gli occhi di tutti e soprattutto delle telecamere del sistema di videosorveglianza del comune di Meta di Sorrento, territorio che da oltre quaranta anni deve sopportare lo schiaffo all’immagine dato dall’ecomostro ad una delle baie più belle della costiera. Pochi giorni fa l’arrivo di una squadra di operai che hanno solo iniziato ad imbracare i solai pericolanti dell’ecomostro per impedire lo sfaldamento del calcestruzzo ed evitare la caduta di elementi pensili oltre che l’accesso ai piani superiori da parte dei bagnanti. Invece la rete diventa una sfida alla escalation da parte di gruppi di ragazzi che adesso scommettono addirittura su chi arriva prima, più in alto, compiendo il lancio più spettacolare, senza pensare di rompersi l’osso del collo. Insomma, l’ecomostro dovrebbe essere abbattuto, invece viene nientemeno che protetto. Perfino rivalutato grazie ad un giro di compravendite iniziato nel 1988 con cui l’ecomostro fu venduto per 240milioni di lire ed in seguito rivenduto per 2miliardi e 700milioni. Tutto per un blocco di calcestruzzo pericolante. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

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