giovedì 23 luglio 2009

Eldar Djangirov, seconda giornata del Vico Jazz Festival

Vico Equense - Domani 24 luglio il Vico Jazz Festival continuerà con “Eldar Djangirov Trio”. Si terrà alle 21,30 presso il Chiostro della Santissima Trinità, dunque, il secondo concerto della kermesse organizzata dal Comune di Vico Equense con il co-finanziamento dell’Unione Europea (Por Fesr Campania 2007-2013). Sul palco saliranno Edgar Djangirov al pianoforte, Ludwig Afonso alla batteria, Armando Gola al contrabbasso. “Il nostro è un festival jazz che punta sulla qualità – afferma Matteo De Simone, assessore al turismo – e su nomi di rilevanza internazionale”. Pianista definito hard bop / post-bop Eldar Djangirov ha già realizzato quello che probabilmente la stragrande maggioranza degli artisti jazz non riuscirà mai a realizzare: un contratto con una grande etichetta ed una nomination al Grammy; tutto questo prima di avere l’età per poter bere un drink. Eldar ha registrato 5 album di cui 3 con la Sony Classical, compreso il più recente ed acclamato album, "Re-Imagination". Eldar arrivò negli Stati Uniti dal Kirghizistan nella ex Unione Sovietica, quando aveva nove anni. La sua prima performance negli Stati Uniti fu presso il centro Interlochen for the Arts nel Michigan; diventò rapidamente noto, tanto da essere presentato alla radio McPartland's Piano Jazz all'età di 11 anni. Furono poi pubblicati 3 album indipendenti, Eldar [D & D] nel 2001, cui hanno fatto seguito Sophomore ed Handprints, nel 2003. Nel 2004, Djangirov firma il contratto con la Sony Classical e registra il suo terzo album, intitolato ancora Eldar [Sony], con il grande bassista John Patitucci e il sax tenore Michael Brecker. Acclamato dalla critica "Live at the Blue Note" con Roy Hargrove e Chris Botti. (Ufficio Stampa Città di Vico Equense)
Costo del biglietto: euro 10,00

1 commento:

Anonimo ha detto...

Matteo De Simone che esprime giudizi sulla qualità del jazz o dei jazzisti è veramente deprimente.
E' come farsi benedire da uno che non è un prete, o curarsi da uno che non è un medico.
Questo paesetto non ha futuro.