giovedì 23 aprile 2009

Rifondazione: non partiamo battuti

Regione Campania - Non rassegniamoci alla sconfitta. Questo l’appello del capogruppo di Rifondazione Comunista in Regione Vito Nocera in vista delle prossime scadenze elettorali, a partire dalla corsa alla presidenza della Provincia di Napoli. Nocera ha scritto a segretari e capigruppo dei partiti del centrosinistra, al governatore Bassolino e al sindaco di Napoli Iervolino, spiegando che serve «subito una convenzione popolare in cui fare appello, per battere le destre, a cittadini, mondo del lavoro, associazioni e movimenti». Nocera chiede anche «al mio partito di rinunciare alla candidatura solitaria che dà per scontata la sconfitta e di essere il valore aggiunto decisivo di una coalizione progressista». Ricordiamo che il Prc ha scelto di presentarsi da solo candidando Tommaso Sodano (foto) alla presidenza. «Occorre reagire - scrive Nocera - a questo clima di sconfitta annunciata. Nella sfida difficile per cambiare Napoli e la Campania, in questi anni, sono stati commessi degli errori ma il senso profondo dell’impresa resta aperto. E tante cose positive sono state fatte e si stanno facendo anche in queste ore, soprattutto nel contrasto alla grave crisi economica, per sostenere piccole e medie imprese, il reddito dei lavoratori in cassa integrazione, le famiglie più povere. Questo mentre il governo di centrodestra non ha assunto, nel contrasto della crisi, alcuna misura veramente significativa e anzi continua a penalizzare pesantemente il Mezzogiorno». Nocera chiede quindi di fare appello alle forze sul territorio e chiede al Prc di «rinunciare a una candidatura solitaria di pura testimonianza, dando così per scontata la sconfitta, e concorrere a questo tentativo di reagire mettendosi a disposizione come autentico valore aggiunto di una coalizione progressista. Mancano pochi giorni per le scelte, si può ancora tentare di chiamare a raccolta tutte le migliori forze ed energie, fare appello ai movimenti, valorizzare il lavoro delle istituzioni, ritessere un rapporto con le popolazioni. Forse non è ancora troppo tardi». (Il Mattino)

Nessun commento: