venerdì 24 aprile 2009

Precari ASL NA 5, Scala va in Procura

Nuovo ingiusto tentativo per discriminare ulteriormente gli ex lavoratori precari della ASL

"Denuncerò tutto alla Procura. Non si scherza sulla pelle delle persone". E' quanto - dichiara il capogruppo regionale de "La Sinistra" Tonino Scala in merito alla vicenda relativa ai precari dell'Asl Na 5. "Mentre il commissario Loredana Cici - scrive Scala- tenta di mettere ordine negli atti e nelle delibere dell’ex Asl NA5 e NA3, fuori dalla sua porta è in corso una vera e propria battaglia per cercare di spartirsi fette di potere della nuova ASL NA3. In tale ambiente avvelenato è stato preparato, da qualche dirigente in cerca di successo e nel tentativo di favorire questa o quella fazione, una delibera di blocco del bando di avviso pubblico per stilare una graduatoria dei precari aventi diritto alla stabilizzazione e che abbiano raggiunto tale requisito nell’ex ASL NA5 per un eventuale reintegro. Tale graduatoria rappresenterebbe un criterio oggettivo ed equo per compiere, nel rispetto del principio della legalità, un’operazione doverosa nei confronti di lavoratori che per anni hanno servito il SSR in tale azienda e che si sono visti licenziati dalla stessa azienda da ormai tre anni. Tutto ciò mentre i loro colleghi di tutta la Campania erano prorogati e continuavano a lavorare e si creava in regione una situazione di “precari di serie A e precari di serie B”. Il bando è stato redatto avendo cura di contenere i costi e cercando di inserirsi nel modo più armonico possibile nell’ambito delle leggi Nazionali e Regionali sulla stabilizzazione (L.R. n.1/08 e n.5/08). Inoltre tale avviso, tarato per costituire uno strumento per censire i precari dell’azienda e per una programmazione economica della prossima ventura stabilizzazione, è giunto quasi a completamento (poiché si tratterebbe solo di graduare le poche domande pervenute) e bloccarlo costituirebbe anche un inutile spreco di denaro pubblico. In verità già in precedenza si erano verificati fatti stranissimi, come il furto di un furgone postale contenente le raccomandate dei precari che ha costretto a una riapertura termini ed altre anomalie minori ma altrettanto inquietanti, che inducevano a ritenere che tale reintegro non era gradito. Oggi il pretesto a sostegno di tale avversione sarebbe la mancata autorizzazione da parte della Regione. Tale motivazione oltre a essere pretestuosa è anche falsa giacché mi consta personalmente che tale autorizzazione fu prodotta nel dicembre del 2008. Quindi, per il principio del silenzio assenso nella pubblica amministrazione (L.241/90), trascorsi i 90 giorni previsti dalla norma, tale autorizzazione deve ritenersi accolta. Sono pronto e deciso a intraprendere ogni iniziativa al fine di difendere le legittime aspettative dei precari per assicurare che il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza ai cittadini".

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