domenica 26 aprile 2009

D’Alema, fiction e amarcord Fgci

Nanni Moretti, in «Aprile», ironizzava così: «Io me li ricordo quelli della Fgci. Sono cresciuti vedendo Happy Days»: è la loro formazione politica, morale, culturale». Moretti alludeva più a Veltroni che a D’Alema, visto che quest’ultimo ha sempre preferito leggere «Ceti medi e Emilia rossa» di Palmiro Togliatti piuttosto che passare i pomeriggi davanti alla tivvù vedendo Fonzie (probabilmente, non sa neppure chi sia). Ma adesso, mentre i suoi compagni della vecchia Fgci festeggiano - per iniziativa di Livia Turco - i sessant’anni di Baffino alla Casa del Jazz, lui oltre a godere (senza farlo vedere troppo, perché il personaggio è fatto così) per gli auguri incassati regala a loro, a se stesso e ai 75mila spettatori della «sua» RedTv la propria conversione al telefilm americano. Nel nuovo palinsesto, allungato e rinnovato della televisione legata alla fondazione dalemiana «Italianieuropei», spicca infatti «Anni 60»: una serie ambientata dietro le quinte di un programma televisivo notturno americano, interpretato fra gli altri dalle star di «Friends», Mattew Perry, e di «The west wing», Bradley Whitford. Un D’Alema diventato un po’ veltroniano? Oddio, non scherziamo. Di sicuro, però, D’Alema sembra appassionatissimo, ormai, di televisione. Anche se ironizza sulla ”sua”: «Il fatto che io sia stato invitato soltanto tre volte, dimostra che RedTv non è l’emittente di D’Alema. E sono soddisfatto perché la sfida di offrire cultura ha avuto successo grazie alla materia grigia e sfidando i sospetti che, però, hanno fatto breccia». Una pecora rossa è il logo della nuova RedTv più polposa e ambiziosa. E nello spot di lancio, la pecorella viene fuori da un uovo sullo slogan: Tutto può cambiare. Open channel, open mind». E riecco l’americanismo. E addirittura - se Togliatti per avvicinarsi alle masse usava il fotoromanzo non si vede perché D’Alema debba demonizzare il reality show - in mezzo a tanta politica, e agli approfondimenti di tutti i tipi, alla cultura e alla satira come ingrediente forte di RedTv spunta anche il reality «Liberi nantes». Che in realtà è molto «verity», perché parla di una squadra di calcio composta da 25 rifugiati politici. E allora: storie nazional-popolari, politica, fiction. Antonio Gramsci, il quale sosteneva che l’egemonia culturale si conquista così, applaudirebbe. Ma, ovviamente, RedTv guarda avanti. In serata la festa con gli ex compagni della Fgci. Tra i presenti Pier Luigi Bersani, Claudio Velardi, Gianni Cuperlo, Marco Minniti, Franca Chiaromonte, Nicola Latorre, Franco Giordano, Chicco Testa, Claudio Petruccioli, Vasco Errani. (Mario Ajello il Mattino)

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