mercoledì 25 febbraio 2009

Per un Partito unito

“Viene e parla da Monza - su Repubblica - Giuseppe Civati. Sembra mosso dalla fretta di consegnare anche Napoli e la Campania a Berlusconi, dopo l’Italia, Roma, il Friuli, l’Abruzzo, la Sicilia e la Sardegna…Per quanto ci riguarda, faremo di tutto per non accontentarlo.” Con queste parole Antonio Bassolino dal suo blog interviene dopo l’intervista del consigliere regionale lombardo. “Dietro certi toni arroganti – continua il Governatore - c’è anche una sana voglia di fare, di cambiare in meglio la politica. C’è però anche l’adesione ad un pregiudizio, un guardare alla politica nel Mezzogiorno con malcelato disprezzo, l’idea che a prevalere qui siano rapporti personali e una gestione opaca della cosa pubblica.E’ il giudizio sbrigativo di chi ignora la battaglia che ogni giorno si combatte - nel Sud come e più che nel resto del Paese - per affermare l’interesse generale contro mille deviazioni, trappole e assalti disseminati sul percorso. E’ uno sbaglio colossale pensare che il Mezzogiorno sia privo di una vera società civile, che sia incapace di scegliere liberamente. In Campania e nel Mezzogiorno una società civile c’è, magari non ha la forza di quella settentrionale, ma - quando è libera dalle paure - sa mettere in campo risorse fondamentali, a cominciare dal senso dello Stato e della solidarietà e del dialogo tra culture. A proposito: se nel nord la società civile è - come lo è - più forte che nel Sud, com’è che in intere aree settentrionali il Pd sembra ridotto alla clandestinità? Com’è che sono così forti Berlusconi e il centrodestra? E com’è che questo succede quando ci sono i rifiuti per strada a Napoli e quando non ci sono, quando le amministrazioni locali meridionali sono in difficoltà e quando sono un punto di riferimento per il Paese? E’ di una grande discussione di fondo sull’Italia che abbiamo bisogno, di un congresso vero, per confrontarci e capire tutti meglio la realtà che è davanti a noi.Per costruire un partito unito è infatti fondamentale conoscere e conoscersi. Fare in modo che un dirigente lombardo possa parlare del suo partito in Campania sapendo ciò che dice. Per questo sarebbe interessante e utile - per un dirigente serio del Pd - venire e vedere con i propri occhi cosa significa lavorare per cambiare a fondo le cose, spingersi oltre le semplificazioni. C’è molto da imparare – conclude Bassolino - guardando con un po’ di lucidità alle conquiste e alle sconfitte di una grande e lunga esperienza di governo come la nostra.”

La necessità di cambiare mentre il Pd è nel guado (di Massimo Villone Repubblica Napoli)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Lancio l'idea a Franceschini: si potrebbe provare a unire il partito intorno alla cacciata di Bassolino dal partito.

Che ne pensate???
Secondo me facciamo il pieno di consensi.

Ciao