domenica 22 febbraio 2009

Brucia il vano caldaia, panico al liceo classico

Meta - Panico in classe, brucia il vano caldaia della scuola. Un principio di incendio si è infatti sviluppato ieri mattina nei locali del liceo classico Publio Virgilio Marone di via Flavio Gioia, a Meta, dove era appena iniziata la prima ora di lezione. Più di cinquecento studenti e il personale scolastico sono stati costretti a uscire dall’edificio. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti del commissariato di polizia di Sorrento: esclusa la matrice dolosa, secondo i vigili del fuoco si è trattato di un coro circuito. Attimi di paura, dunque, durante le lezioni al Marone, che ospita anche sezioni degli indirizzi linguistico e psipedagogico: sono da poco passate le 8 quando un intenso odore di «bruciato» inizia a propagarsi nelle aule occupate dagli studenti. Al personale scolastico basta un rapido controllo tra i locali dell’istituto per capire che il fumo proviene dal vano interrato della caldaia, dove un principio di incendio inizia a svilupparsi tra i cavi elettrici dell’impianto di riscaldamento. Inizia l’evacuazione dell’edificio: i docenti, il personale amministrativo e circa 500 studenti lasciano le classi per riversarsi tempestivamente nelle aree di raccolta per l’emergenza. Scatta l’allarme: sul posto intervengono i vigili del fuoco e le forze dell’ordine per evitare il propagarsi delle fiamme e disciplinare l’ordine tra gli studenti. I docenti, in particolare, invitano i ragazzi a recarsi a casa e ad attendere una nuova comunicazione sulla data del rientro a scuola. Le lezioni, infatti, potranno riprendere solo dopo i dovuti accertamenti e il ripristino dei parametri di sicurezza dell’impianto-caldaia. Operazioni che potrebbero richiedere dai due ai cinque giorni. Intanto, gli agenti del commissariato di polizia di Sorrento, coordinati dal vicequestore Antonio Galante, e i vigili del fuoco del distaccamento di Piano di Sorrento, sono al lavoro per stabilire la causa dell’incidente. Dai primi accertamenti, sembra doversi escludere la pista che porta all’atto teppistico. L’ipotesi più accreditata è quella di un guasto all’impianto elettrico. (Giuseppe Damiano il Mattino)

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