lunedì 26 gennaio 2009

Bonifica del fiume Sarno

Sulla bonifica del fiume Sarno e sulla consequenziale balneazione del mare antistante la villa comunale il Sindaco Vozza, per dirle in termini balneari, ha preso un bel granchio”

Castellammare di Stabia - «Quelle del sindaco Vozza sono solo promesse da campagna elettorale, tra l’altro, riciclate dalle ultime elezioni amministrative dove il primo cittadino aveva già promesso di ridare il mare agli stabiesi» è quanto sostiene Antonio Sicignano, vicepresidente dei circoli della libertà della Campania e presidente del circolo stabiese, con riferimento alla conferenza stampa tenuta dal sindaco di Castellammare negli uffici di palazzo Farnese. In tale occasione il sindaco Vozza ha annunciato una serie di progetti al fine di ridare agli stabiesi tra 750 giorni il mare e la spiaggia della villa comunale. «Io credo – continua Sicignano, che in passato ha ricoperto l’incarico di consulente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle Cause di Inquinamento del Fiume Sarno – che sulla bonifica del fiume Sarno e sulla consequenziale balneazione del mare antistante la villa comunale il Sindaco Vozza, per dirle in termini balneari, ha preso un bel granchio. Ciò perché – aggiunge - come più volte evidenziato anche dai lavori della Commissione Fiume Sarno, la balneabilità della costa stabiese deriva solo in minima parte dal completamento e messa in funzione dei vari depuratori. Il vero problema da risolvere - aggiunge – è costituito dai sedimenti inquinanti presenti nel letto del Fiume Sarno. Infatti, secondo gli accertamenti della Commissione Parlamentare, nel Sarno vi sarebbero circa 1,8 milioni di mc di sedimenti fangosi ed inquinanti, che devono essere dragati e smaltiti. Questa operazione, tuttavia, a causa dell’elevato costo economico, non ha ancora trovato piena efficacia. Ed i depuratori servono solo a ripulire le acque proveniente dai 39 comuni, che poi vengono immesse nel fiume e vengono a contatto con i sedimenti fangosi giacenti sul fondo, che però esercitano una nuova azione inquinante sulle stesse. Pertanto, non capisco come potrà mai diventare balneabile il mare stabiese, quando i predetti sedimenti inquinanti sono ancora al loro posto e continuano ad esplicare tutti i loro effetti pregiudizievoli nel mare antistante la costa stabiese». Per Sicignano, inoltre, il mancato dragaggio dei sedimenti inquinanti potrebbe comportare anche pericoli di gravi inondazioni, quando le acque del fiume aumenteranno la portata in conseguenza delle immissioni dei collettori fognari dei 39 comuni. «Già in Commissione – spiega - furono posti notevoli problemi di sicurezza nel momento in cui la portata delle acque del Fiume aumenterà senza che sia effettuato alcun dragaggio del materiale sedimentato. Ed infatti – aggiunge - premesso che già oggi una piccola pioggerellina è capace di allagare la zona prospiciente al Sarno, pensate cosa potrebbe succedere quando le già pericolsoe acque del fiume dovranno ospitare anche quelle di altri 39 comuni. A mio avviso, mentre noi discutiamo di spiagge ed ombrelloni, in caso di condizioni particolarmente avverse, potrebbe verificarsi una vera e propria sciagura».

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