mercoledì 27 agosto 2008

Piccolo: "De Luca? E' il simbolo della discontinuità. Nicolais? Alla città metropolitana"

Ci si aspetterebbe qualche motivo di perplessità di fronte all'ipotesi De Luca-governatore da Salvatore Piccolo, deputato del Pd dell'area-Nicolais. E invece no. Tutt' altro. Anzi, Piccolo esclama: «Quanta grazia, quanto spreco». E arriva persino a ipotizzare per quei due un ruolo alla Regione e uno alla guida della Città metropolitana di Napoli, qualora il ministro Roberto Maroni cancellasse la provincia. Ma andiamo con ordine. De Luca è pronto per le primarie alle Regionali. Lei cosa dice? “È una risorsa importante: può legittimamente aspirare a concorrere per la guida della Regione. E un amministratore efficiente. E poi a Bassolino gliele ha sempre dette a viso aperto le cose che non andavano. “È così; ha sempre segnato la discontinuità e la distinzione rispetto al modello di potere regionale” Dunque, la prospettiva la convince in un percorso di mediazione tra le varie anime del Pd campano'? “Va da sé che la scelta finale deve avvenire con le primarie. E finora abhiamo queste due disponibilità in campo: Nicolais e De Luca”. Fra I due chi sceglierebbe? Sono entrambi personalità di tutto rispetto. Sono la dimostrazione che il Pd ha classe dirigente di qualità, per rappresentativitàe capacità di raccogliere la sfida del rinnovamento. E la sa una cosa?». Prego? «De Luca ormai è ben conosciuto anche a Napoli ed è capace di pescare anche in ambicnti trasversali, che altrimenti voterebbero per il centrodestra». Si, ma tra i due chi sceglierebbe? «Per il momento mi viene da dire: quanta grazia! Quanto spreco». A meno che uno dei due non potesse essere maggiormente interessato alla guida della Città metropolitana? “L'ipotesi, per quanto fantasiosa, mi seduce” Con Nicolais sindaco metropolitano di Napoli «Non lo so proprio. Per ora da membro della commissione della Camera Affari costituzionali so soltanto che il ministro vorrebbe optare per non andare al voto alle Provinciali nella prossima primavera nelle nove future città metropolitane. Vedremo». (Corrado Castiglione da il Mattino)

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