lunedì 28 luglio 2008

Sos dal New York Times «Pompei tesoro mondiale»

Pompei - Il futuro della città sepolta sta a cuore anche agli americani. Il New York Times lancia un appello all'Italia «affinché si adoperi per salvare Pompei». Nell'ampio servizio dal titolo «Salvare Pompei dai danni del tempo e dei turisti», si evidenzia come il governo italiano «per la prima volta abbia dichiarato uno stato di emergenza di un anno per Pompei». Il quotidiano sottolinea, inoltre, che sono molti i progetti attualmente allo studio, e che ai vari livelli di responsabilità le diverse autorità li stanno esaminando, compresi quelli che ne prevedono la privatizzazione. Il New York Times riporta la valutazione di uno dei archeologi americani impegnati su Pompei, Steven J. Ellis, dell'Università di Cincinnati. «Pompei - dice Ellis - è una responsabilità del governo, è un sito del patrimonio mondiale, e non può essere affidato a privati per trasformarlo in una sorta di Disneyland. La preoccupazione è che affidandolo a privati prevalga poi l'interesse a fare profitti piuttosto che quello volto alla conservazione culturale». La riprova che Pompei meriti più tutela è dimostrato anche dall’arresto di una borseggiatrice effettuato ieri dai carabinieri: la donna è stata fermata dopo aver scippato un turista coreana all’interno dell'area archeologica. Rapido l'intervento dei militari che hanno bloccato la ladra e recuperato i mille euro della refurtiva. Cerche Nagie 43 anni della Romania ma domiciliata a Roma, è stata, così, arrestata con l'accusa di furto aggravato. Ma al di là della questione scippi che pure provoca allarme nella città sepolta, resta il nodo su come recuperare e rilanciare la zona archeologica. Il governo ha puntato tutto sullo stato di emergenza e ha nominato Renato Profili, ex prefetto di Napoli, come commissario. Uno dei primi atti di Profili è stato la chiusura del ristorante degli Scavi: i titolari del locale avevano accumulato una morosità di due milioni. L’intervento del neo-commissario ha consentito, quindi, di ripristinare subito le regole. Un’altra questione è la presenza della bancarelle davanti all’area dei reperti. Profili ha fatto capire che non ci saranno sconti. Il sindaco di Pompei, D’Alessio, invoca una linea più morbida. Nei prossimi giorni l’ex prefetto di Napoli ha messo questo tema in agenda insieme con la presenza di cani randagi nell’area archeologica. Il commissario straordinario ha per questo incontrato il manager dell’Asl 5, Gennaro D’Auria, al quale ha chiesto un provvedimento ad horas per lo sgombero dei randagi. (Susy Malafronte il Mattino)

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