domenica 27 luglio 2008

E Ryanair sfrutta il gestaccio di Bossi

Un testimonial con i fiocchi. Un gestaccio inequivocabile. E un messaggio ruvido. Della serie: come ti cucino uno spot che non passerà inosservato. Protagonista, il leader della Lega con il dito medio della mano alzato. E sotto la scritta «Il ministro Bossi ai passeggeri italiani». Questo banner pubblicitario decisamente di dubbio gusto è apparso ieri sulla homepage del sito della low cost Ryanair. Il gruppo ha ripescato l’immagine del numero uno del Carroccio che qualche giorno fa ha espresso così il suo dissenso sull’inno di Mameli. Una comunicazione gestuale che - come era prevedibile - ha già scatenato il putiferio nel mondo politico. E che «ai creativi» della compagnia aerea deve aver fatto gola. E così, vista e presa. La pubblicità acchiappa-passeggeri accusa il governo di permettere le alte tariffe praticate da Alitalia e di non fare nulla contro i «frequenti scioperi» del personale della compagnia. Slogan finale: «Il governo se ne frega dei passeggeri italiani». Quindi, l’invito a volare Ryanair a 10 euro e a prenotare entro luglio. Risultato: il pandemonio. Il ministro dei Trasporti Altero Matteoli reagisce sdegnato alla provocazione della compagnia «che vola nei nostri cieli e usa i nostri aeroporti». Una pubblicità «volgare e offensiva», sentenzia. Secondo il ministro, la compagnia aerea dovrebbe chiedere scusa a Bossi e agli italiani; «ma la volgarità del messaggio divulgato è talmente pesante - aggiunge - che neppure le scuse sarebbero sufficienti». La Lega Nord già pensa alle contromosse. Il sottosegretario ai Trasporti Roberto Castelli annuncia che mai più prenderà un volo Ryanair. «Tutto immaginavo tranne che Ryanair fosse un partito politico», dice l’esponente leghista, che si attiverà nel suo ruolo di sottosegretario «per capire se questa presa di posizione sia compatibile con l’attività di operatore della compagnia negli aeroporti italiani» (annuncio contestato dalla parlamentare del Pd Donatella Porretti, che bolla l’iniziativa del sottosegretario come una «intimidazione contro una compagna che lamenta giustamente la concorrenza sleale di Alitalia») «Come patrioti padani - tuona l’europarlamentare Mario Borghezio - siamo pronti a scatenare il boicottaggio della compagnia». Il battagliero rappresentante del Carroccio al parlamento di Strasburgo ha intenzione di investire gli organismi europei della vicenda, per vedere se ci siano gli estremi per una denuncia per violazione della concorrenza. Mentre il deputato del Carroccio Massimo Polledri vuole vederci chiaro e chiede al governo, con un’interrogazione parlamentare, se la compagnia low cost «goda di agevolazioni dirette o indirette da parte di istituzioni europee». Nell’opposizione la trovata pubblicitaria di Ryanair non scandalizza più di tanto: «Chi di dito medio ferisce di dito medio perisce», commenta la deputata dipietrista Silvana Mura. «Quanto sta accadendo - aggiunge - è colpa di Berlusconi e della sua maggioranza che hanno considerato poco più che una fanfaronata il fatto che un ministro insultasse l’inno d’Italia». Con il risultato che «l’Italia è diventata lo zimbello internazionale». (Alessandra Chello il Mattino)

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