mercoledì 26 marzo 2008

Jesce sole…

Scritto da Antonio Bassolino da www.antoniobassolino.it

E’ la mattina di Pasqua e, malgrado le pessime previsioni del tempo, forte è la voglia di correre e di scaricare un po’ di tossine. Ma quando mi affaccio al balcone la scena è proprio scoraggiante e lo è ancora di più lo stato d’animo del mio amico Piero. Quando gli telefono per confermare l’appuntamento già fissato, mi dice: “ma dove andiamo con questo tempo così brutto”. Gli propongo di aspettare mezz’ora e poi uscire comunque. Così facciamo, con pantaloni lunghi e k-way. La prima parte è davvero dura, il lungomare è colpito da acqua e vento e Piero mi guarda come si può guardare, con simpatia, un pazzo. Poi, man mano, il cielo diventa meno scuro e un po’ si apre. Quando arriviamo al Carmine, una luce bianca comincia a rischiarare l’aria e si fonde con i colori di fuochi d’artificio che vengono sparati in questo quartiere popolare, che è tra i più belli di Napoli. Giriamo per tornare indietro e si avverte sempre di più il profumo del sole che non c’è ancora, ma che sta combattendo dietro le nuvole per uscire. Jesce sole, jesce, jesce, mi metto a gridare, dando una pacca sulle spalle a Piero. Quando siamo dentro il porto, il sole esce. E’ in mezzo alle nuvole, ma si vede e si sente. Certo, non è grande e bello e il cielo non è azzurro, ma come poteva essere così, di questi tempi? Già sembrava impossibile che potesse uscire… Anche oggi, all’inizio, stesso tempo cattivo. Me ne sono andato da solo a Marechiaro. A un certo punto, è venuta una tempesta di pioggia e grandine. Ma poi è tornato il sole… Guai se non si stringevano i denti e non si faceva ricorso a tutte le energie. Così è per la vita personale, così è per una città. Questa Pasqua può segnare un’inversione di tendenza, può essere l’inizio della ripresa. Per il turismo, siamo pronti a portare avanti le scelte per rilanciare questo settore con tutte le forze interessate. Per l’economia e l’occupazione, controllando in modo rigoroso i tempi di attuazione della “missione sviluppo“, delle misure che abbiamo approvato e che sono tese a favorire la crescita e la qualità delle produzioni materiali e immateriali. Per la civiltà della nostra terra, uscendo dall’emergenza rifiuti con l’impegno di tutti, consapevoli delle nostre responsabilità e, al tempo stesso, contrastando il neorazzismo antimeridionale e i nemici interni al Mezzogiorno, quelli che pensano di prosperare sul male, anziché sul bene di questa comunità. E’ stata una fredda ma bella Pasqua. Una città e una regione più pulite grazie alla collaborazione tra Commissariato, istituzioni e cittadini. Adesso possiamo e dobbiamo costruire bene le prossime scadenze: i fine settimana e i lunghi ponti di aprile, maggio e così via, e le tappe dello sviluppo produttivo. Forza, Jesce sole…

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si come no...
Altro che Jesce sole... crisc munnezz... sarebbe più appropiato.

Più che una corsa gli dire: "ma và 'te fa' na camminata...va..."

ciao

Anonimo ha detto...

La cattiva fede e il patetismo ridicolo di questo pezzo azzerano tutti i possibili commenti. Queste sono tattiche consigliate da speen doctors di quattro soldi che partoriscono campagne d'immagine discutibili un giorno si e uno no.Ora si sono inventati anche il riscatto al negativo della munnezza, teorizzato nientedimeno che da Alberto Abruzzese della serie: Napoli è l'unica grossa metropoli che evidenzia lo spreco consumistico mettendo in mostra i rifiuti, mentre tutte le altre li nascondono.E' proprio una stronzata pazzesca:cattiva pubblicità spacciata per creatività. Qualcino dovrebbe dire ad Abruzzese che le altre metropoli non nascondono la munnezza ma la raccolgono e la riciclano e Napoli non la evidenzia per critica negativa ma la lascia per le strade punto e basta per motivi che dalla carta stampata alla Gabanelli ormai sappiamo tutti.