sabato 29 marzo 2008

Di Nardo: "Il turismo ha bisogno di programmazione e di attrattori"

Una Pasqua tra poche luci e molte ombre quella che si è andata consumando a Sorrento e in Penisola Sorrentina. Da un lato comunque si è visto qualche turista per le strade sorrentine e diversi alberghi aperti, dall’altro con l’emergenza immondizia non ancora risolta e senza che siano state avviate soluzione definitive molte le preoccupazioni per la stagione turistica e per la sorte di molte attività turistiche e per l’occupazione diretta e indiretta. “C’è da essere preoccupati perché il turismo, la sua programmazione, è una cosa seria e tra la munnezza, le uscite estemporanee di Velardi, la preoccupazione per i posti di lavoro a rischio dei sorrentini e non solo, siamo al caos”. Così commenta Aniello Di Nardo, capolista della lista Italia dei Valori al Senato in Campania, e Coordinatore nazionale degli Enti Locali IDV, la situazione dopo il week-end pasquale dove si attendeva un recupero anche con il last-minute, ma questo non c’è stato, nonostante i forti sconti. “La situazione è preoccupante –continua Di Nardo- e con la crisi in Campania e la nascita del PD, non ci volevano queste elezioni. In che senso, si spieghi meglio Onorevole Di Nardo? “E’ evidente che una situazione come questa, con il Governo Prodi delegittimato da un gruppo di disperati, la crisi dei rifiuti, ma anche una drastica definizione dei destini della Regione Campania e della sua giunta, è una storia lasciata al proprio destino ed invece di rimboccarci tutti le maniche la si usa per buttare le colpe sul centro-sinistra. Le colpe ci sono certo, ma da più parti. Quello che è sotto gli occhi di tutti non può essere colpa di un solo capro espiatorio. Insomma ci vogliono delle svolte che si potranno avere solo dopo le elezioni? “Indubbiamente alcune decisioni ci potranno essere, adeguatamente ponderate, solo dal nuovo Governo, come quella che viene dagli imprenditori di proclamare lo stato di calamità per Napoli e Provincia. Ma al di là di questa scelta altre proposte di questi giorni non sono assolutamente condivisibili. Come le dichiarazioni dell’assessore Claudio Velardi che vorrebbe limitare l’accesso agli scavi di Pompei, a fronte di una maggiore valorizzazione degli stessi in termini d’immagine e di resa economica. Già c’è una crisi complessiva del settore che a Napoli e in Penisola Sorrentina avrà gravi ripercussioni sugli operatori e sull’indotto: bar, ristoranti, shopping e di proposte estemporanee, che mettono in crisi un’economia turistica consolidata, non si sente proprio il bisogno. In questo momento di recessione parlare di numero chiuso a Pompei o di pacchetti gratuiti a Napoli è assurdo. Gli operatori turistici, le agenzie di viaggio, sono giustamente inviperiti perchè programmano con anni di anticipo i loro pacchetti turistici, ciò è assolutamente disincentivante e pericoloso per tutto il mercato e per l’indotto. Bassolino e la sua giunta hanno gravi responsabilità e prima di fare proposte al vento, come quella di Pompei, bisognerebbe sapere che in questo settore spararla grossa, non serve. Bisogna invece operare con la collaborazione degli operatori, di quelli sorrentini e napoletani in primis, che veicolano l’80% dei loro tour organizzati a Pompei, e solo dopo dare in pasto la notizia alla stampa”.

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