domenica 24 febbraio 2008

Lascia De Masi entra Velardi

Regione Campania - "Ho deciso di rinunciare all´incarico di assessore al Turismo e ai Beni culturali della Regione Campania perché, a seguito di un attento esame normativo, tale ruolo è risultato incompatibile con la presidenza della Fondazione Ravello e con la cattedra universitaria di cui sono titolare. Voglio ribadire la mia stima nei confronti della giunta regionale e del presidente Bassolino, al quale ho confermato la mia piena disponibilità per collaborare attivamente con la Regione, mettendo a disposizione, in forma assolutamente gratuita, la mia esperienza professionale". E’ quanto scrive Domenico De Masi. Il presidente della Giunta regionale Bassolino ha conferito l'incarico di assessore ai Beni Culturali e al Turismo a Claudio Velardi, imprenditore nel settore della comunicazione, un giro d’affari di circa 20 milioni di euro, secondo quel che trapela dalla società. Già dirigente politico del Partito comunista italiano (all'inizio degli anni '90 è segretario regionale dell'ancora PCI di Basilicata), nell'XI Legislatura è il capo ufficio stampa del gruppo parlamentare del Partito democratico della sinistra. Nell'estate del 1994, con l'elezione di D'Alema alla carica di segretario del PDS, Velardi è chiamato dal nuovo segretario a guidare il suo ufficio. Antonio Bassolino, nell'ottobre del 1995, lo chiama a ricoprire la carica di assessore alla cultura della città di Napoli, ma durerà soltanto un mese. Nell'ottobre 1998, a seguito della mancata soluzione della crisi del primo governo Prodi, "segue" D'Alema a palazzo Chigi. Lascia l'attività politica nel maggio 2000, a seguito della caduta del governo D'Alema. "Ho accettato l’invito - ha dichiarato Velardi - a far parte della giunta regionale per due motivi: per l’amore che nutro per la mia terra e per la stima e l’affetto che ho per Antonio Bassolino. Concepisco questo compito come un atto di servizio civile per la mia terra. La mia sarà un’attività di volontariato e destinerò l’indennità di assessore ad una associazione, che sceglierò nelle prossime ore, operante nel difficile territorio sociale della regione. Il gruppo Reti, di cui sono fondatore e azionista, si asterrà durante il mio mandato dallo svolgere qualsiasi iniziativa ricadente nel territorio regionale".

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