mercoledì 30 gennaio 2008

Lady Mastella blinda la poltrona

L´Udeur si blinda in Campania. Sandra Lonardo passa dagli arresti domiciliari all´obbligo di dimora ma chiede al giudice di tornare in Consiglio regionale. E il marito Clemente Mastella annuncia a tarda sera: «Non sostituiamo i nostri due assessori. Leggo di una prossima giunta regionale fatta di scienziati, santi e navigatori. Noi non ne abbiamo e, in ogni caso, non pensiamo di sostituire i nostri amici». Amici ancora agli arresti domiciliari, gli assessori Luigi Nocera e Andrea Abbamonte, sui quali oggi il Riesame dovrebbe decidere. Da Ceppaloni, intanto, la Lonardo si sfoga: «Mi sento in esilio, un esilio che non capisco. Un´altra umiliazione incredibile e immeritata, i miei figli stanno sopportando un grande peso». Ma gli avvocati chiederanno oggi stesso al giudice di farla uscire dal recinto del paese per recarsi "ogni giorno" nella sua stanza al ventunesimo piano del grattacielo al Centro direzionale da cui guidare un´assemblea che la moglie dell´ex Guardasigilli continua a presiedere. Una Regione che non trova pace. Un macigno al giorno. E così, ventiquattr´ore dopo l´avviso di garanzia al consigliere del Pd Roberto Conte per concorso esterno in associazione camorristica sulla base delle rivelazioni del boss Giuseppe Misso, ecco che l´attesa liberazione di Sandra Lonardo si trasforma a sorpresa in "obbligo di dimora". Il suo portavoce si affretta ad annunciare che in base alla legge 55 del ‘90 che regola i casi tassativi di sospensione dall´incarico di consigliere regionale, la presidente si trova «nella pienezza dei suoi poteri», ma senza l´autorizzazione del giudice non potrà lasciare Ceppaloni. «A tutela degli interessi dell´assemblea legislativa - prosegue il portavoce - la presidente Lonardo adotterà ogni misura per consentire il regolare svolgimento delle attività istituzionali». In realtà, la misura dell´obbligo di dimora potrebbe anche avere vita breve. Entro domenica, infatti, la Procura di Napoli deve inviare le nuove richieste al gip che dovrà traslocare nel capoluogo la competenza delle indagini. Ma quale consiglio regionale guiderà la Lonardo? Ieri l´Udeur, il suo partito che ha otto seggi in Regione, riunito dal segretario Antonio Fantini ha chiarito che esistono due livelli, uno nazionale e un altro locale e che, dunque, nonostante la crisi di governo «nei confronti delle realtà territoriali saranno rispettate le alleanze sancite dai rispettivi mandati elettorali». L´Udeur, dunque, fatto salvo il "caso Caserta" dove è andato all´opposizione in polemica con il presidente della Provincia Sandro De Franciscis, sembra intenzionato a voler rimanere in Campania nel centrosinistra ai vari livelli in cui è impegnato, dalla Regione fino al Comune di Napoli. Il presidente della giunta regionale Antonio Bassolino due sere fa, al conclave del Partito Democratico a Santa Maria la Nova, ha annunciato un rimpasto in giunta al massimo entro sette-dieci giorni, a cominciare dalle deleghe dei due assessori Udeur ancora agli arresti domiciliari, Luigi Nocera e Andrea Abbamonte, aggiungendo che si tratta di «cambiamenti determinati anche dalla scelta fatta a Roma da uno dei partiti della coalizione». Ma il documento del partito di Mastella complica tutto. Nello Formisano dell´Italia dei valori sottolinea «l´ambiguità di fondo che contraddistingue la posizione dell´Udeur e anche del Partito Democratico, perché e assurdo pensare che nulla debba cambiare». E Peppe De Cristofaro di Rifondazione comunista avverte Bassolino: «In Regione occorre una svolta seria, non un maquillage. E, sia chiaro, o noi o l´Udeur». (Ottavio Lucarelli La repubblica)

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